Buon Natale il giorno dopo

Sono quasi le otto di sera di Santo Stefano e vi faccio ora gli auguri di buon Natale abbiate pazienza. La vigilia è stata una giornata densisima d’impegno e la fatica e stata tanta e ieri lo stesso. Preparare la casa la tavola e il pranzo per trentasette persone e per due giorni consecutivi credetemi, non è facile, pure se in casa siamo in cinque femmine e papà non ci ha negato una mano d’aiuto. Oggi che eravamo solo in ventidue perchè la famiglia di zio Nicola e zio Vincenzo non hanno festeggiato con noi si può quasi dire che mi sono riposata. E’ stato bellissimo passare questi due giorni di festa in cosi tanta compagnia con i fratelli di papà e il fratello e la sorella di mamma e i nonni al completo. Fortuna che il salone è bello capiente e nella cristalliera mamma ha più servizi di piatti bicchieri e posate. Il tavolo da pranzo è per dodici persone e ne potrebbe accogliere anche sedici ma i posti non sarebbero bastati, cosi papà che sa fare tutto è andato al brico e ha comprato dei multistrato che ha tagliato a misura di tavola e ci ha fatto l’impalcatura sotto e ne sono venute fuori tre tavole che unite alla nostra è diventato un unica tavola a forma di quadrato dove c’è stato posto e spazio per tutti. Per le sedie papà è andato in un paesino nelle vicinanze dove c’è uno che le fitta per le feste di paese. Molto bella la tavola organizzata cosi a quadrato che riempiva tutto il salone e dove riuscivi a poter vedere e guardare tutti. Mamma in cucina pur se aiutata dalla sorella e dalle cognate e da noi si è davvero ammazzata di fatica però è venuto tutto bene e tutto buono, i complimenti sono arrivati da tutti e sicuro non erano di quelli finti, nei piatti non è rimasto un solo boccone per ogni portata. Io naturalmente ho voluto suonare tutte cose d’allegria e moderne tipo piano bar e ho accompagnato col piano suonando ad orecchio tutti quelli che volevano cantare e che cercavano una certa canzone,  tanto che poi alla fine però ieri me lo hanno chiesto di suonare qualcosa di serio e li ho accontentati con molto piacere, mio e loro. Un pubblico di quasi quaranta persone che ti applaude, pur se di familiari e pur se alcuni di loro non hanno il giusto orecchio per quello che suoni, fa una certa impressione. Giorni davvero belli ma la cosa più bella che resta è la gioia che è nato Gesù, è questo il vero centro di questi giorni nel mio cuore.

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