Il viaggio a Budapest è stato semplicemente fantastico. Il titolo del post che sto scrivendo però è resoconto veloce, si veloce. E allora è inutile che sto a farla lunga su tutto quello che ho visto e che magari se ci andate potete vedere. Vi voglio raccontare quello che ho “sentito” con le orecchie e con l’anima. Siamo andate al concerto, bello, ottimo ma il meglio che ho sentito è stato un vecchio suonatore di strada che aveva l’anima nel violino. Suonava che era una meraviglia sono stata attratta dalle sue note, ipnotizzata rapita dalle sue melodie. Sono stata li ferma immobile come una statua ad ascoltarlo estasiata per tanto tempo fissando i suoi occhi e il violino. Il vecchio ha capito che non ero profana della materia e che ascoltavo e guardavo con troppa attenzione e smesso di suonare mi si avvicinato e, sorpresa delle sorprese si è rivolto a me in italiano, un italiano alquanto rimaneggiato ma si faceva capire bene. Stupita gli ho chiesto come avesse fatto a capire che ero italiana e lui mi ha risposto che quelli di quelle parti sono abituati ai violinisti di strada e poco lo notano, i tedeschi e i francesi sono turisti distratti che di musica non capiscono niente restava l’opzione italia che poi è ancora un paese dove c’è gente che non si è fatta ancora rubare l’anima. Si l’anima, quelle sue note venivano dall’anima, perfette melodie che però io non conoscevo e glielo fatto presente. Lui ha risposto che il repertorio per il violino è vasto ma che è ancor più vasto l’impatto che la sua musica ha sull’anima umana. Gli ho lasciato qualcosa nel cappello e l’ho salutato e lui mi ha risposto: grazie. mentre tu ora vai via io suono musica per la tua anima. Ho iniziato a camminare e dopo poco è partito dolcemente con le sue note armoniche, era una ballata che non conoscevo ma che mi prendeva il cuore, camminavo e allontanandomi udivo il suono più flebile e più diventava flebile e più mi entrava nell’anima. A casa ho provato a suonarla cosi ad orecchio come la ricordavo alla mamma che ha detto bella davvero ma non la conosce.
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